Titolo Libro: SMALL STAKES

Recensione: Recensione apparsa su Vegaspokerpro.com

Small Stakes non vi sarà utile per ogni tavolo di hold’em al quale giocate. È indirizzato ai tavoli con poste più basse che tendono a essere loose, con cinque o più giocatori che vedono regolarmente il flop. Inoltre non è un libro per principianti, dato che dà per scontato che già si conoscano le regole di base del gioco. Non vi sarà molto utile a un tavolo molto tight, che è quello che troverete più spesso giocando online. È specificatamente ideato, piuttosto, per vincere sfruttando gli errori che commettono i giocatori loose ai tavoli con limiti bassi. La sezione sul gioco preflop insegna ad analizzare la forza reale delle proprie carte coperte, che si trattino di carte alte (tipo A-K offsuit), suited (ad esempio A-6 suited) o connectors (come 9-8). Inoltre si impara a giocare correttamente ogni tipo di mano a seconda della posizione. Ricordate che i consigli relativi alla selezione delle mani qui presenti non saranno efficaci a ogni tavolo e imparerete perché certi tipi di mani avranno più valore a certi tavoli. Mentre a un tavolo impegnativo e aggressivo “A-rag suited” non è giocabile, a un tavolo loose può avere molto valore. Ci sono altri buoni argomenti sul gioco preflop, ad esempio come evitare di essere dominati, il cold-calling sui rilanci avversari e il gioco quando si è seduti nei blinds. Il grosso del materiale riguarda, tuttavia, il gioco postflop. Ci sono delle strategie eccellenti per proteggere la propria mano (p.es. spingere gli altri giocatori a foldare). Ad esempio, a volte si dovrebbe attendere il turn prima di proteggere la mano, poiché molti giocatori al flop faranno call con quasi tutto ma abbandoneranno quando al turn le cose si fanno costose. Ci sono dritte su come valutare gli outs, trovare outs nascosti e progetti possibili e stimare la propria equity. E ci sono ottimi consigli sul gioco al river, che è un campo in cui in molti perdono chips perché non puntano a sufficienza per valore, soprattutto quando i loro avversari faranno call con qualsiasi cosa. Imparerete anche a non fare troppo i “furbi” quando molti giocatori vedono il flop, dato che può costare caro. Con così tanti avversari c’è sempre una possibilità di essere battuti (a meno che non abbiate una mano veramente monster). Ma imparerete anche quanto lo slowplay possa costarvi caro in altri modi, in quanto a lungo andare perderete molte puntate. I vostri avversari faranno call con quasi tutto, quindi perché non farli pagare per il loro cattivo gioco? Miller e Sklansky insegnano uno stile aggressivo e di attacco che punisce i giocatori scarsi e loose, che faranno call con ogni mano fino al river. Ci sono un sacco di esempi particolareggiati di mani e quiz su tutti i vari argomenti presenti nel libro. Non è un libro per principianti. Alcune giocate sono complesse e avanzate e non andrebbero provate finché non si avrà una padronanza solida delle basi. Non sempre è una lettura facile e alcuni passi richiedono un po’ di tempo per essere compresi, quindi preparatevi a rileggere alcuni passi. Ricordate, questo libro non va bene per i vecchi tavoli di hold’em, ma è mirato ai tavoli loose. Se seguite le strategie ivi presenti, imparerete a dominare questi tavoli. Recensione a cura di Pjensen http://www.vegaspokerpro.com/