Originariamente pubblicato in USA nel 2004 da:
Two Plus Two Publishing LLC 32 Commerce CenterDrive Henderson, NV 89014
© 2004 Two Plus Two Publishing LLC
© 2007 Boogaloo Publishing , casella postale 92, Rovereto (TN)
Il poker ha travolto come una tempesta il mondo intero, e la variante di poker più giocata è senza alcun dubbio il No Limit Hold ‘em. Oggigiorno, grazie prima di tutto ai tornei trasmessi in televisione ogni giorno della settimana, migliaia e migliaia di giocatori sono pronti a reclamare per sé un po’ di gloria. Negli ultimi anni il poker è esploso in popolarità con l'avvento delle mini telecamere che permettono agli spettatori di assistere in televisione ai grandi tornei, potendo seguire le mani mentre vengono giocate. Come risultato, i tornei che una volta erano quanto di più noioso adesso possono essere seguiti sullo schermo, con la possibilità di capire qualcosa di quello che i vari giocatori stanno effettivamente cercando di fare. Un gioco che una volta era misterioso è diventato nella più improbabile delle maniere l'ultima novità in fatto di sport da seguire in televisione.Harrington Vol 1 ti porta a scoprire gli aspetti del gioco per forza di cose ignorati dalle telecamere, le tattiche richieste per cavarsela con le centinaia, e a volte migliaia, di mani che bisogna giocare per arrivare a un tavolo finale. Le strategie di Harrington, sofisticate e di validità provata dal tempo, appaiono per la prima volta in un libro e ti serviranno a sopravvivere alle fasi iniziali e intermedie di un torneo. Sono tutte tattiche che i top players utilizzano abitualmente per raggiungere tavoli finali in giro per il mondo. Ora anche tu potrai finalmente imparare a variare il tuo stile, a ottimizzare i tuoi betting pattern, ad analizzare le mani, a rispondere a un reraise, a giocare per vincere più soldi possibile, a reagire quando capitano brutte carte e molto altro ancora.
In genere la quarta di copertina di ogni manuale è un terreno fertile per il peggior tipo di strombazzamento volto all’autocompiacimento. Di regola, guardo ai riconoscimenti di grandezza che vi trovo con un’abbondante dose di scetticismo. Dan Harrington rappresenta l’eccezione alla regola. Il riconoscimento di fama stampato sul retro di ogni libro di questo doppio volume non potrebbe corrispondere maggiormente alla verità: “[Dan] è l’unico giocatore ad avere raggiunto il tavolo finale (delle WSOP) nel 2003 [su 839 iscritti] e nel 2004 (su 2.576 iscritti) – risultato considerato dagli esperti come il più grande nella storia delle WSOP.” E sì, ha anche vinto nel 1995. Possiamo dire tranquillamente che in fatto di strategia per i tornei di hold’em ne sa qualcosa. Per fortuna, ne sa abbastanza anche su come trasmettere le sue abilità ai lettori. Panoramica: Comincerò con il dire che, nessuno escluso, questo è il mio libro di strategia per il poker preferito di tutti i tempi [NB: sebbene questo libro sia diviso in due volumi e sia venduto come due libri distinti, è fondamentalmente un solo testo che è stato suddiviso soltanto per via della lunghezza, di conseguenza ne parlerò come se fosse un unico libro]. Quando la gente mi chiede di consigliargli un libro di poker, questo è sempre il primo titolo a uscire dalla mia bocca, anche se non mira a imparare la strategia per i tornei. Secondo me, questo libro vi aiuterà a ragionare meglio in materia di poker. Tanto è scritto bene e tanta è la profondità di pensiero di cui dota. Ciò detto, questo libro riguarda esclusivamente il no-limit hold’em da torneo multitavolo e chi è interessato a migliorare il proprio gioco da torneo probabilmente trarrà il massimo giovamento dall’opera di Harrington. In modo analogo, azzarderei che anche i giocatori di cash no-limit potrebbero trarre grande beneficio da questo libro, specialmente vista la carenza di validi testi di approfondimento sul no-limit. Struttura del libro: Semplice ma efficace. Dan suddivide il libro in sezioni generali (tavoli short-handed, heads-up, ecc.) che trattano ogni aspetto e fase del torneo. Ogni sezioni principale è poi ulteriormente suddivisa per porre l’accento su aspetti specifici di un dato elemento (p.es. nella sezione dedicata all’heads-up troverete sottosezioni sul gioco preflop, sulle continuation bet al flop e così via). Al termine di ogni sezione, Dan propone vari problemi, molti dei quali tratti da situazioni reali presentatesi alle WSOP, che illustrano e applicano i concetti discussi nella sezione. Vantaggi distintivi: Il primo grande merito è rappresentato dai problemi. Sono specifici quanto basta per isolare realmente i concetti affrontati, ma non al punto che la risposta risulti subito evidente. Un equilibrio difficile da trovare quando si formulano quiz sulle mani. La seconda cosa che adoro di questo libro è il fatto che insegna SISTEMI. Non si limita a dare qualche consiglio generico e a lasciare sviluppare a voi un quadro d’applicazione. Dan svolge un lavoro magnifico nel tradurre concetti strategici astratti in quadri concreti che ogni giocatore può applicare già dal prossimo torneo. Vi siete sempre domandati quanto corto dovrebbe essere il vostro stack prima di cominciare ad andare all-in con tutto? Non ve lo domanderete più. Siete sempre stati curiosi di sapere quanto valgono veramente le vostre chips in una data fase del torneo? Dan analizza tutto con un linguaggio semplice ma efficace e poi, ancora meglio, vi fa capire come applicare queste indicazioni in un modo organico e razionale. Svantaggi: So già che comincerò a sembrare di parte, ma non ce ne sono. Ho letto circa 40 libri di poker e questo li supera di gran lunga. Arriverei a dire che per me vale più dei miei altri cinque libri migliori messi insieme. (Se fossi un giocatore di limit, Small Stakes di Ed Miller porrebbe termine alla validità di quest’affermazione, ma non lo sono; quindi è così.) Conclusione: Compratelo subito. Se non si ripagasse entro un mese, allora a) avete comprato il libro sbagliato o b) vi siete presi un mese di vacanza dal gioco. Attenzione al tema: 10/10 Due libri, circa 900 pagine su un singolo tema Qualità dei consigli: 10/10 Penso che ci sia qualcosa da imparare per tutti, dal principiante all’esperto. Harrington tiene per sé ben poco. Mi aspetto che la storia del poker tratti questo libro come un salto quantico per i giocatori in generale, nello stesso modo in cui oggi si guarda a Super System di Brunson. Esempi: 8/10 Ogni considerazione è illustrata da esempi chiari ma stimolanti. Il libro perde due punti perché a volte l’illustrazione grafica dell’esempio si interrompe al termine di una pagina e occorre girare pagina per ritrovare il testo, il che dà un po’ di fastidio. Leggibilità: 9/10 Chiaro e corretto. Adeguatezza: 10/10 Tutti possono imparare da questo libro. Tutti. Voto complessivo (no media): 10/10 Il migliore libro di strategia sul poker. Di sempre. VERDETTO: Compratelo subito.
Recensione a cura di Brian Ralentide
per www.parttimepoker.com
Non soltanto Dan Harrington ha vinto il Main Event delle World Series of Poker (nel 1995), ma è anche arrivato al tavolo finale della stessa competizione nel 1987 e fra i primi quattro per due anni consecutivi (2003 e 2004) in presenza del maggior numero di contendenti nella storia delle World Series. "Action Dan", nomignolo ironico attribuitogli per via del suo gioco solido, collabora con Bill Robertie, famoso autore e campione di backgammon, per dire la sua sul no-limit hold'em da torneo. Harrington ha così tanto da dire sull'argomento che questo libro rappresenta il primo di una serie di due volumi. Harrington, Vol. 1 parla della maggior parte degli argomenti che un giocatore di tornei di no-limit hold'em vorrebbe conoscere, concentrandosi sul gioco nelle fasi iniziali del torneo. Argomenti più avanzati, situazioni particolari e il modo in cui la strategia corretta cambia nelle fasi avanzate di un torneo verranno trattati in Volume 2. Ciò nonostante, con le sue quasi 400 pagine, Volume 1 rappresenta già di per sé un'opera ricca di contenuto. Harrington e Robertie prendono il via con del materiale introduttivo, ma che è piuttosto breve. Harrington, Volume 1 è chiaramente rivolto a lettori con almeno un po’ di esperienza nei tornei di no-limit hold'em. Chi non ha giocato già in queste competizioni farebbe bene a cominciare con un altro libro prima di darsi a questo. Finito col materiale introduttivo, gli autori passano poi ad alcuni consigli di carattere teorico generale. Questi comprendono un’analisi degli stili di gioco comuni, i tipi di torneo, consigli su come destreggiarsi a un dato tavolo e informazioni su probabilità e analisi di mani. Titti concetti di base ma necessari e vengono presentati qui in uno stile semplice e diretto. Ci sono un sacco di informazioni, sebbene come nel caso di molti libri della Two Plus Two la quantità di parole per pagina non sia poi così alta. Ad ogni modo, lo stile è semplice e diretto. Le ultime 200 pagine si occupano del genere di materiale che ci si augurerebbe di trovare in un libro del genere. Qui gli autori analizzano il gioco delle mani a ogni giro di puntate. Queste sezioni sono ricche di esempi in cui il lettore viene condotto attraverso un'analisi accurata di molte situazioni reali. Sono molti gli scrittori di libri sul poker che sanno come giocare delle mani, ma Harrington chiaramente non soltanto sa come giocarle, ma capisce le ragioni per cui un certo gioco è corretto e riesce a spiegarle chiaramente al suo pubblico. Una combinazione di doti che pare essere rara e di valore nel mondo del poker. Ci sono dei punti in cui mi sarebbe piaciuto che gli autori spiegassero delle situazioni in modo un po' più dettagliato, ma nel complesso le analisi effettuate in questo libro sono lodevoli. Harrington, Volume 1 offre agli aspiranti campioni di poker un'ottima occasione per entrare nella testa di qualcuno che riflette sul gioco a fondo e con cura. Gli esempi forniti in questo libro sono eccellenti. Inoltre, anche se il libro riguarda il gioco da torneo, credo che l'analisi sia abbastanza generica e valida perché anche la maggior parte dei giocatori ai tavoli cash di no-limit possano trarre grandi benefici dalla lettura di questo libro. In conclusione, credo che questo sia nel complesso il miglior libro di poker che abbia letto negli ultimi tre anni; e ne ho letti parecchi di libri sul poker in questo arco di tempo. L’esposizione è chiara, l'analisi è ben argomentata e i temi sono pensati in maniera eccitante. Raccomando caldamente questo libro a ogni giocatore intermedio o avanzato di no-limit hold'em, indipendentemente dal fatto che giochi nei tornei o ai tavoli cash. In sintesi: Harrington e Robertie hanno pubblicato un ottimo libro sul poker da torneo di no-limit hold'em. I concetti presenti in questo libro sono ben argomentati ed espressi chiaramente. Può darsi che non sia un libro ottimo per dei giocatori senza esperienza, ma è un libro eccellente per quanti posseggano anche solo una modesta esperienza. Sebbene Harrington, Vol. 1 si concentri sul poker da torneo di no-limit, credo che questa strategia sia utile anche a chi gioca ai tavoli cash di no-limit. Quindi, alla fine consiglierei a tutti i giocatori di no-limit hold'em di prendere e studiare questo libro.
Recensione a cura di Nick Christenson
per www.lvrevealed.com
È un fatto generalmente accettato che con la sua serie di tre volumi sull’hold’em l'ex campione del Main Event delle World Series of Poker Dan Harrington abbia elevato la qualità dei libri sul poker da torneo. Ora, lui e il suo co-autore Bill Robertie sono tornati per cercare di ripetersi nel campo dei tavoli cash di no-limit hold’em con la loro serie di due volumi, Cash Games. In questo articolo mi concentrerò sul primo volume, che si occupa del gioco prima e dopo il flop. Forse il concetto più importante nei libri di Harrington sul gioco da torneo è il fattore M, il rapporto tra il proprio stack e i blinds e gli ante necessario per giocare un giro completo di mani. In questo libro Harrington comincia riprendendo questo concetto, spiegando che la principale differenza tra il gioco da torneo e il gioco ai tavoli cash è che, con i blinds sempre uguali, coloro che sono seduti al tavolo praticheranno sempre un poker deep stack vero, a meno che non optino per uno stack più corto. Di conseguenza, l'obiettivo della strategia passa dall'accumulo di un numero sufficiente di chips in un torneo così da tenere testa alla struttura sempre crescente dei blinds allo sviluppo di un metodo di gioco completo che permetta di vincere tutto lo stack dell’avversario. Per chi conosce la reputazione di giocatore estremamente tight di Harrington che gli è valsa l’epiteto di “Action Dan” perché di azione ne dà molto raramente in un torneo, in questo libro i suoi consigli su come giocare la mano arriveranno come una sorpresa. Comincia dall'esaminare l'atteggiamento di un tipico giocatore “rock”, che entra nei piatti soltanto con carte premium. Questo giocatore diventa in brevissimo tempo facile da leggere per chiunque non sia un giocatore molto scarso; e finirà o per vincere piatti molto piccoli (quando centrerà il flop) o perdendo piatti molto grandi (quando giocherà in overplay la sua mano contro avversari che si sfrutteranno del suo stile prevedibile). Harrington mette in guardia contro questo tipo di gioco e suggerisce invece di giocare un range più ampio di carte, che comprenda suited e unsuited connectors, one-gappers e le coppie più basse. Questo range di mani di partenza più ampio aiuterà a tenere gli avversari nell'incertezza, cosicché non possano mai leggere tanto facilmente le vostre azioni. Harrington afferma che, a dispetto delle loro migliori intenzioni, quasi tutti i giocatori rientreranno pur tuttavia in uno schema prevedibile relativamente al modo e al momento in cui giocano le loro varie combinazioni di carte; e questo schema sarà lo stesso “leggibile” dai migliori giocatori. La sua soluzione? Randomizzare le proprie azioni utilizzando la lancetta dei secondi del proprio orologio. Ancora una volta, si tratta di un'idea che aveva presentato nei libri dedicati al gioco da torneo, ma qui questo concetto assume un ruolo molto più importante. Per ogni possibile giocata prima e dopo il flop, Harrington consiglia diverse percentuali di rilancio, call e fold. Ad esempio, in early position, rilancia i suited connectors il 15-25% delle volte e folda negli altri casi. Anziché prendere da solo la decisione, guarda la lancetta dei secondi del suo orologio e, in base a dove si trova nel quadrante, effettua la giocata appropriata. Questa casualità genera un giocatore molto più pericoloso, perché si diventa imprevedibili. Il libro presenta tutta quell'analisi approfondita delle mani che i lettori ormai si aspettano da Harrington, e tutta la sua competenza è messa in tavola per formare giocatori di ogni livello. Sono numerose le analisi che eleveranno il vostro gioco verso nuove altezze, tra le quali la prima e la seconda legge di Harrington e una discussione approfondita delle “Metagame”, ossia il gioco psicologico all'interno del gioco stesso. Se ho da muovere una critica nei confronti del libro, è che, viste le tante combinazioni di giocate descritte nelle sue pagine, sarebbe utile avere uno schema che consenta al lettore di vedere le sue opzioni in un formato più sintetico. Ancora una volta, Harrington e Robertie hanno rivoluzionato la letteratura dedicata al poker. Essendo io uno che lavora per risolvere le lacune nel proprio gioco, questo è un libro che leggerò migliaia di volte. Come giocatore di poker, vorrei invece bruciare tutte le copie rimanenti di questo libro cosicché i miei avversari non abbiano l'opportunità di imparare da uno dei veri maestri del gioco.
Recensione a cura di ClearSpine
per www.Pokerworks.com