Londra, 20 maggio 1992. Nello stadio imperiale di Wembley si gioca l’ultima epica finale della Coppa dei Campioni, prima della sua trasformazione nella moderna Champions League. Su quel glorioso manto erboso si affronteranno Sampdoria e Barcellona. Per la Samp è il culmine di un lungo viaggio, di un percorso formativo guidato negli anni dai sacrifici e dalle intuizioni del Presidente, Paolo Mantovani. Per il Barcellona è l’occasione da non fallire, per salire finalmente sul tetto d’Europa. La partita sarà bellissima, il suo finale purtroppo per noi drammatico. A venticinque anni di distanza un tifoso sampdoriano in vacanza a Trondheim si trova, quasi per caso, sulle tracce della grande squadra di Vialli e Mancini. Dove era iniziato il viaggio della Sampdoria in quella Coppa Campioni, inizia un altro cammino attraverso l’Europa contemporanea, per scoprire quanto e cosa sia rimasto, di blucerchiato, nel Vecchio Continente. A raccontarlo sono gli stessi protagonisti di allora. Tanto i giocatori delle squadre affrontate dal Doria sulla strada per Wembley, quanto alcuni degli ex giocatori blucerchiati che in quello stadio hanno giocato la finale più ambita. Norvegia, Ungheria, Grecia, Belgio, Bulgaria, Inghilterra: queste le tappe estere del viaggio, in un'Europa trasformata, dove però è rimasta intatta una cosa, la passione per il calcio. Con una meta precisa, perché il viaggio non può che concludersi idealmente a Londra, ancora Wembley. Pagliuca, Lanna, Lombardo, Vialli, a loro il compito di portare il vascello dalle vele così armoniosamente colorate a risalire un'altra volta il Tamigi, da Vicecampioni d’Europa!
Immagine di copertina: collezione Museo Samp Doria